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giovedì 8 agosto 2013

Colonia Valdense

di Camilla Cantafaro
Abitando per tre mesi in un campeggio sul mare, nel periodo di San Lorenzo ho sempre guardato le stelle cadenti, ma non mi ero mai accorta della loro vera bellezza. Se ti distendi sull'erba e fissi il cielo intensamente ti senti davvero  dall’altra parte del mondo. Le stelle non sono più solo piccoli puntini Bianchi nel cielo nero, diventano piccoli frammenti di esperienza che rimarranno per sempre dentro di te, pur avendo avuto pochi istanti di vita. 
Pur di condividere la loro quotidianità con noi, i membri della comunità di Colonia Valdense ci hanno ospitati per la prima notte nelle loro case, con un accoglienza e condivisione davvero rara in Europa. 
Colonia è ovviamente un posto tranquillo però ha strutture e attività molto importanti. 
Come il Sarandì, luogo dove persone disabili e con problematiche gravi possono vivere o passare la giornata con attività varie. La più importante di queste è l'equinoterapia. Tramite la cavalcata a cavallo, la persona in questione svolge degli esercizi fisici che gli permettono un miglioramento di coordinazione motoria. Avendola provata sul campo posso confermare che è molto rilassante e divertente allo stesso tempo. La struttura è statale: infatti, viene finanziata sia dallo Stato sia dai fondi dell’8permille.  A partire dalla seconda notte siamo stati ospitati al Centro Emmanuel, centro di studi teologici donato in beneficenza da una signora svizzera,  che aprì il centro nel 1959 come luogo di ritiro spirituale.
Colonia del Sacramento
Altra opera importante della Chiesa è l’Hogar para Ancianos. In realtà devo ammettere di non esser riuscita a restare all'interno per tutta la durata del giro di visita. Si tratta di posto ben organizzato e dove gli anziani si sentono a loro agio e dove ci hanno accolti con forte emozione, ma non riuscirò mai a guardar negli occhi di uno di loro, il ricordo è troppo forte. Questo viaggio lentamente aiuta anche a superare le proprie paura, perché ti insegna infinite cose. Come condividere con i giovani una cena, che non arriva mai per orari tardi. Poi li guardi bene e capisci che in realtà aspettavano questo momento da tempo e che il loro desiderio più grande in quel momento è condividere tutto quello che hanno e che conoscono con te. Abbiamo giocato, parlato, ci siamo conosciuti intorno a un falò.  Grazie a loro abbiamo potuto visitare una piccola ditta di queso (formaggio), e siamo stati trasportati in un frutteto di pesche dove la meraviglia, i profumi e la luce sembravano non voler sparire all'ora del tramonto. Abbiamo conosciuto anche il Liceo valdese. Completamente diverso dal nostro: modo di insegnamento stravolto e trasportato sul livello amichevole e scherzoso, saloni e giardini interni decisamente ampi, una parco sportivo dove poter praticare le ore di ginnastica scolastica e trascorrere le ore libere di divertimento.  Per conoscere meglio la zona ci siamo divisi in due gruppi, uno è andato a Colonia del Sacramento e l’altro a Rosario e a Colonia Cosmopolita, sempre accompagnati dai ragazzi dell'unione giovanile di Colonia Valdense. L’ultimo giorno non abbiamo avuto attività, la giornata libera per permettere gite fuori programma a Ceci, Stiff, Stevo, Fede e Marta fino a Nueva Helvetia, e per permettere la preparazione dei bagagli e gli ultimi saluti a tutti e a tutte. Sdraiate sul prato, guardavamo il cielo. Non c'erano più stelle, solo azzurro, sole e qualche nuvola che sembrava dipinta. Forse in quel momento, nonostante la bellezza che avevo davanti, avrei voluto la mia stella cadente sul suo cielo nero per esprimere ancora un piccolo Desiderio dall'altra parte del mondo.

Camilla con alcuni giovani di Colonia Valdense
La puesta del sol a Colonia del Sacramento