giovedì 29 novembre 2012

Per quali doni è necessario rischiare?

di Roberta Breusa, Debora Grill e Francesca Richard
Matteo 25: 14,30
14 «Poiché avverrà come a un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e partì. 16 Subito, colui che aveva ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque. 17 Allo stesso modo, quello dei due talenti ne guadagnò altri due. 18 Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò a fare una buca in terra e vi nascose il denaro del suo padrone. 19 Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti con loro. 20 Colui che aveva ricevuto i cinque talenti venne e presentò altri cinque talenti, dicendo: "Signore, tu mi affidasti cinque talenti: ecco, ne ho guadagnati altri cinque". 21 Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". 22 Poi, si presentò anche quello dei due talenti e disse: "Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due". 23 Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e fedele, sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". 24 Poi si avvicinò anche quello che aveva ricevuto un talento solo, e disse: "Signore, io sapevo che tu sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; eccoti il tuo". 26 Il suo padrone gli rispose: "Servo malvagio e fannullone, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 dovevi dunque portare il mio denaro dai banchieri; al mio ritorno avrei ritirato il mio con l'interesse. 28 Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. 29 Poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. 30 E quel servo inutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti".

Abbiamo deciso di leggervi la parabola dei talenti perché secondo noi è provocatoria e ci siamo poste delle domande che vogliamo porre anche a voi..
“Quali sono e cosa sono per noi questi doni da investire?”
“Quali sono i doni che il Signore lascia alla sua Chiesa?"
“Per quali doni è necessario rischiare?"
“Per quali è necessario utilizzare una buona dose di coraggio affinché non vadano persi?"

Sicuramente l'amore, che il Signore ha manifestato mettendosi al servizio degli altri. Amore che significa perdono senza limiti anche verso persone con le quali siamo in conflitto, opera molto difficile ma che  potrebbe portare la pace nel mondo..
Non meno importante è il dono della diffusione. Una chiesa si deve sforzare di conservare il messaggio e trasmetterlo intorno a sé nel mondo rischiando un coinvolgimento nella storia, nella politica, nella cultura..
Alla domanda quali sono per noi questi doni? Ci siamo risposte che sicuramente è stato per noi un dono quello di poter partecipare allo scambio con le Chiese sorelle del Rio della Plata, sapendo che dovremo essere capaci di metterci in gioco e di “rischiare", in uno spirito di amore e condivisione.

Parlando della parabola dei talenti e cercando un po' in giro abbiamo trovato una bella ri-lettura che si adatta benissimo alla situazione che viviamo oggi nel nostro paese e volevamo presentarvela ..

Vi era un maestro, di grande fede e intuito, il quale credeva profondamente nel riscatto e nella salvezza dell'umanità. Aveva visto e vissuto nel Mondo: violenza e sopraffazione, oppressione e schiavitù, così intraprese la ricerca per insegnare la pace e la giustizia, nella prospettiva di insegnare agli abitanti della sua
terra il segreto per vivere in modo da risolvere i conflitti senza ricorrere alle armi, alla guerra e alla violenza.
L'ingresso alla scuola era aperto a tutti ma si chiedeva grande dedizione e partecipazione, impegno e coraggio. Improvvisamente il maestro vide che andava tutto alla deriva, i pochi ricchi possedevano quasi tutto e ai tanti poveri non rimaneva che raccogliere le briciole che cadevano dal tavolo dei ricchi.. Stava per innescarsi una rivolta planetaria che avrebbe portato all'autodistruzione.. Dominavano l'insensibilità. L'egoismo, l'avidità e l'individualismo.. Amicizia e fraternità erano sempre più tradite dalla necessità di usare l'altro finché serviva e poi gettarlo.. il maestro decise quindi di inviare i suoi allievi affinché riportassero la pace e la giustizia..

Proviamo ad immaginarci di avere anche noi qualcuno che viene inviato nel nostro paese per aiutarci.. Alcuni si potrebbero occupare delle persone egoiste e avide di potere utilizzando l'arte della pace attraverso  l'esercizio dell'amore e della giustizia.. 
Altri potrebbero avere a che fare con le persone razziste, omofobe e xenofobe che giustificano i respingimenti di massa e legiferano contro i diritti degli esseri umani, utilizzando la loro capacità di accoglienza , di solidarietà e di rispetto per l'altro..
Altri ancora potrebbero occuparsi del supporto morale verso tutte quelle persone disagiate, oppresse a causa della corruzione e del malgoverno, impoverite a causa del degrado e del decadimento dei valori utilizzando cambiamento della società..

Dopo un po' di tempo si potrebbe fare il punto della situazione e vedere che i primi due gruppi sono riusciti ad ottenere buoni risultati. Emergenze e bisogni degli altri sopra l'avidità e l'egoismo e, non meno importante, diritti uguali per tutti.. E notare invece che gli ultimi hanno avuto difficoltà ..non sono riusciti ad utilizzare al massimo la loro fiducia nel cambiamento, non hanno fallito perchè sono stati vicini alle persone bisognose ma non hanno fatto tutto quello che potevano .. Perché? Perché hanno avuto paura.. paura magari di una società corrotta , paura perché si trattava di problemi grandi.. più grandi di loro..

Possiamo quindi concludere dicendo che anche nelle difficoltà, di qualunque difficoltà si tratti, non dobbiamo mai fermarci per la paura d sbagliare, ma dobbiamo affrontare tutto con coraggio. Ognuno di noi ha dei talenti da utilizzare e far fruttare a favore degli altri.

Amen


domenica 18 novembre 2012

Ci si vede al Campo Studi della FGEI!

Care e cari,
sono ormai passati due mesi da quando ci siamo incontrati alla Gianavella, e immagino che molti di voi, come succede in questi casi, siano curiosi di reincontrare gli altri, magari per finire quella chiacchierata iniziata, per sapere come si è conclusa quell'avventura che vi è stata raccontata, o anche solo per cantarne di nuovo due insieme.

Ebbene figliuoli, il momento è arrivato! Bolle in pentola il campo studi della FGEI, che sarà apparecchiato per tutti e tutte le giovani evangeliche italiane! L'appuntamento è per la sera di giovedì 6 dicembre a Ecumene, Velletri, Roma.
Se avete delle difficoltà per arrivare a Velletri, non esitate a contattare la staff del campo (campostudi.fgei@gmail.com), oppure, se non osate (tsc) scrivete qui!
Il campo dura da giovedì a domenica, dopo pranzo.
Il costo del campo è di 95.00 euro, ma non disperate, l'Otto per Mille mette a disposizione delle borse campo!
Sbrigatevi, le iscrizioni si chiudono il 26 novembre!
Informazioni, scheda d'iscrizione e molto altro sono disponibili sul sito della FGEI.

giovedì 15 novembre 2012

Culto a Prali per il Rio de la Plata!

Care amiche, cari amici!
Sebbene siate un po' riluttanti a scrivere, sappiamo che in più parti d'Italia vi state attivando per far conoscere il progetto nelle vostre comunità e per raccogliere fondi per l'autofinanziamento!
Oggi vogliamo però invitare tutti e tutte i valligiani a incontrarci a Prali, domenica sera, in occasione del culto che hanno preparato Debora, Francesca e Roberta per raccontare dello scambio alla loro comunità. Inoltre la colletta sarà devoluta per il progetto! L'appuntamento è per le 20.30 di domenica 18 novembre, alla Sala Valdese di Prali (Ghigo, piazza principale): le nostre care praline ci accompagneranno nelle riflessione attorno alla parabola dei talenti, Mt. 25: 14,30.
Al culto parteciperà anche il gruppo FGEI Valli: è una buona occasione, per chi ancora non conosce le attività della Federazione, per farsi raccontare, e invitare al Campo Studi!