venerdì 4 ottobre 2013

Scambiamente… e oltre! Arriva Emanuel!

di Claudio Paravati
Non solo il progetto di scambio, che ha visto impegnati la Federazione Giovanile Evangelica Italiana (FGEI), il Coordinamento delle attività scoutistiche del I Distretto (CASD) e il Comitato Italiano della Cevaa (CI CEVAA) per due anni e mezzo… non solo un gruppo di giovani che dall'Italia è andato in Argentina e Uruguay, solo dopo aver a propria volta ospitato un gruppo di sudamericani in Italia. Non solo tutto questo, un "tutto" fatto di viaggi, scambi, amicizie, relazioni intense da una parte e dall'altra del mondo. 

Il progetto si è trasformato in uno scambiamente… stabile! una connessione che non vuole essere solo un "evento", ma divenire un "modo di con-vivere". Eccone il risultato. L'idea di invitare una partecipazione dal sudamerica per il prossimo Congresso FGEI, il XIX, che si terrà a Ecumene (Velletri), dal 31 ottobre al 3 novembre. 
Aspettiamo l'arrivo di Emanuel Hernàndez, membro della Coordinadora de la Actividad Juvenil della Chiesa Valdese del Rio de la Plata, che atterrerà a Milano il 17 ottobre, parteciperà al Semincampo ad Agape, visiterà i giovani delle Valli Valdesi per poi unirsi con noi in CongressoRimanere in connessione, allargare la rete e la base di elaborazione: questo è ciò che accade. Cosa significa? Molto… molto da scoprire. Allargare la base di elaborazione significa unire mentalità, culture; significa condividere strategie e parole chiave; significa contaminare il proprio modo di stare al mondo, allargando i confini del proprio orizzonte. 



Globale, glocale: la con-vivenza e la messa in comunione delle nostre idee è la base oggigiorno possibile per vivere in maniera nuova la testimonianza per il nostro tempo. Scambiamente è un comitato, un progetto, e ora una realtà di connessione. E' tutto questo insieme, e continua a vivere unendo giovani dall'Italia, dal Sudamerica… e chissà, con un po' di fantasia potrà divenire un polo di scambi, elaborazione teologica, comunitaria, missionaria sempre più ampia.
Un passo alla volta: ora aspettiamo di accogliere in Italia Emanuel! Per chiunque voglia incontrarlo e collaborare con l'accoglienza…contattare @scambiamente!

ci vediamo presto a Ecumene, 
per il Consiglio FGEI
Claudio


martedì 20 agosto 2013

Bentornati e bentornate!

Come avrete immaginato dal silenzio del nostro blog, e dalla contestuale ripresa dell'attività online da parte di tutti e tutte le ragazze che hanno partecipato allo scambio, il gruppo italiano è ritornato! Stanno tutti bene, anche se qui è più difficile trovare qualcuno che sappia cebar mate. 

In attesa di incontrarli al presinodo FGEI, sabato 24 agosto, per la prima testimonianza ufficiale, possiamo ascoltare l'intervista che RBE ha fatto a Marco Fornerone, in una puntata di voci delle chiese tutta dedicata alle reti giovanili! 

Ascoltatela qui!

giovedì 8 agosto 2013

Colonia Valdense

di Camilla Cantafaro
Abitando per tre mesi in un campeggio sul mare, nel periodo di San Lorenzo ho sempre guardato le stelle cadenti, ma non mi ero mai accorta della loro vera bellezza. Se ti distendi sull'erba e fissi il cielo intensamente ti senti davvero  dall’altra parte del mondo. Le stelle non sono più solo piccoli puntini Bianchi nel cielo nero, diventano piccoli frammenti di esperienza che rimarranno per sempre dentro di te, pur avendo avuto pochi istanti di vita. 
Pur di condividere la loro quotidianità con noi, i membri della comunità di Colonia Valdense ci hanno ospitati per la prima notte nelle loro case, con un accoglienza e condivisione davvero rara in Europa. 
Colonia è ovviamente un posto tranquillo però ha strutture e attività molto importanti. 
Come il Sarandì, luogo dove persone disabili e con problematiche gravi possono vivere o passare la giornata con attività varie. La più importante di queste è l'equinoterapia. Tramite la cavalcata a cavallo, la persona in questione svolge degli esercizi fisici che gli permettono un miglioramento di coordinazione motoria. Avendola provata sul campo posso confermare che è molto rilassante e divertente allo stesso tempo. La struttura è statale: infatti, viene finanziata sia dallo Stato sia dai fondi dell’8permille.  A partire dalla seconda notte siamo stati ospitati al Centro Emmanuel, centro di studi teologici donato in beneficenza da una signora svizzera,  che aprì il centro nel 1959 come luogo di ritiro spirituale.
Colonia del Sacramento
Altra opera importante della Chiesa è l’Hogar para Ancianos. In realtà devo ammettere di non esser riuscita a restare all'interno per tutta la durata del giro di visita. Si tratta di posto ben organizzato e dove gli anziani si sentono a loro agio e dove ci hanno accolti con forte emozione, ma non riuscirò mai a guardar negli occhi di uno di loro, il ricordo è troppo forte. Questo viaggio lentamente aiuta anche a superare le proprie paura, perché ti insegna infinite cose. Come condividere con i giovani una cena, che non arriva mai per orari tardi. Poi li guardi bene e capisci che in realtà aspettavano questo momento da tempo e che il loro desiderio più grande in quel momento è condividere tutto quello che hanno e che conoscono con te. Abbiamo giocato, parlato, ci siamo conosciuti intorno a un falò.  Grazie a loro abbiamo potuto visitare una piccola ditta di queso (formaggio), e siamo stati trasportati in un frutteto di pesche dove la meraviglia, i profumi e la luce sembravano non voler sparire all'ora del tramonto. Abbiamo conosciuto anche il Liceo valdese. Completamente diverso dal nostro: modo di insegnamento stravolto e trasportato sul livello amichevole e scherzoso, saloni e giardini interni decisamente ampi, una parco sportivo dove poter praticare le ore di ginnastica scolastica e trascorrere le ore libere di divertimento.  Per conoscere meglio la zona ci siamo divisi in due gruppi, uno è andato a Colonia del Sacramento e l’altro a Rosario e a Colonia Cosmopolita, sempre accompagnati dai ragazzi dell'unione giovanile di Colonia Valdense. L’ultimo giorno non abbiamo avuto attività, la giornata libera per permettere gite fuori programma a Ceci, Stiff, Stevo, Fede e Marta fino a Nueva Helvetia, e per permettere la preparazione dei bagagli e gli ultimi saluti a tutti e a tutte. Sdraiate sul prato, guardavamo il cielo. Non c'erano più stelle, solo azzurro, sole e qualche nuvola che sembrava dipinta. Forse in quel momento, nonostante la bellezza che avevo davanti, avrei voluto la mia stella cadente sul suo cielo nero per esprimere ancora un piccolo Desiderio dall'altra parte del mondo.

Camilla con alcuni giovani di Colonia Valdense
La puesta del sol a Colonia del Sacramento



domenica 4 agosto 2013

Campo al Parque de 17 febrero.

di Camilla Cantafaro

Venerdì abbiamo incontrato l’intero gruppo dei Rio platensi al Parque de 17 febrero, luogo creato dai giovani per i giovani nel 1935. Non solo un luogo dove si svolgono campi giovanili, è un luogo dove abbiamo rincontrato la possibilità di condividere il viaggio e le emozioni del campo, con tutti i ragazzi dello scambio.
Dopo aver aspettato tutti i rio platensi, arrivati da innumerevoli città dell’Argentina e dell'Uruguay, abbiamo iniziato l’incontro con il pranzo. Pato ci ha illustrato l’intero programma del campo, che appariva molto ricco e attivo, lasciandoci la notte del sabato come notte italiana.
Nel pomeriggio abbiamo compartido un attività molto particolare, che consisteva nel pensare a un oggetto o una qualsiasi cosa che ci potesse differenziare dagli altri e allo stesso tempo ci potesse rendere tutti uguali. Ognuno di noi ha, quindi, creato una piccola statuetta con il fango e unendolo sul pavimento abbiamo creato la nostra città. Fatta di  sogni, di dubbi e di luoghi sicuri. Ci siamo aperti agli altri mostrandogli il nostro nascondiglio sicuro e protetto. Dopo l’attività ci siamo dati al lavoro: raccogliere la legna! E’ stato molto divertente sollevare legna  e ridere tutti insieme della poca forza dei maschile, ovviamente si scherza!
La sera ci è proposto un quizzone. Cinque squadre che dovevano cercare di indovinare le risposte giuste per salvare il campo da un pericolo imminente. Come potete pensare che non ci saremmo riusciti? Il campo è salvo!!
Nel giorno successivo si è svolta l’enorme e infinita Attività Grande, così chiamata perché si svolgeva in una prima parte simile a una caccia al tesoro e una seconda simile a una guerra in cui ogni squadra doveva rubare il totem dell’altra. E’ stato davvero divertente.
Arriva così la notte italiana, chiamata anche Fiesta Cara Pintada.
Facce pitturate, musica per ballare, balli tipici occitani, sardi e pugliesi. Sembra che siamo riusciti nel nostro intento di non far annoiare assolutamente tutto il gruppo rio platense.
L’ultimo giorno è stato molto forte per tutti credo. Nella nostra città sono comparsi fili di diverso colore che hanno uniti ognuno di noi ad altri in base ha amicizia e tanti altri sentimenti.
Abbiamo chiuso l’ultima attività con una preghiera e con lacrime. Sembrava la fine del viaggio. 
Fine viaggi in pullman, basta conoscenze nuove, fine giochi e chiacchiere serali. La fine di tutto.
I saluti ci hanno commossi, in particolare quelli con gli argentini, perché sappiamo che nel resto del viaggio che ci rimane non li rivedremo. E’ stato bello poter stare con tutti loro un'altra volta. La cosa che più mi spaventa è di perdere i contatti con loro, ma io come tutti gli italiani faremo in modo che questo legame non si sciolga mai. Arrivederci rio platensi ci mancherete.

giovedì 1 agosto 2013

Ombues de Lavalle

Marta e Cecilia
Un lungo viaggio con numerosi pullman ci ha portati ad Ombues de Lavalle, primo villaggio uruguayano che visitiamo. Finalmente possiamo di nuovo ammirare soavi colline verdeggianti.
Appena scesi dall’ultimo pullman veniamo accolti con applausi, tanti baci e abbracci dalla comunità con cui condividiamo la cena a base di chorizo e torte salate attorno al falò. Incontriamo anche numerosi giovani del posto, tra cui i nostri cari amici Rodrigo, Tony e Santiago, che ci rallegrano la serata con piacevoli canzoni.
Per  la notte siamo ospitati da alcune famiglie, che ci fanno sentire a casa nostra, coinvolgendoci nella quotidianità delle loro vite.
Giovedì  mattina facciamo una breve recorrida del villaggio, visitando una vivienda, ossia un “cantiere cooperativo” dove i costruttori delle abitazioni sono anche i futuri proprietari delle stesse, coadiuvati da un’équipe di professionisti che li guida nel lavoro. Ci rechiamo poi al secundario, la scuola media/superiore secondo l’ordinamento scolastico uruguayano, dove ci vengono mostrate alcune aule e illustrate le recenti novità per quanto riguarda il piano dell’offerta formativa. Infine, vediamo ancora la piazza 1 agosto, dato che proprio in tale data ci troviamo lì e si festeggiano i 123 anni dalla fondazione di Ombues.
Al pranzo comunitario possiamo assaggiare il guiso, piatto tipico a base di riso, carne, patate, piselli e chorizo. Un piccolo momento di siesta ci permette di riposarci un poco, prima di ripartire per Conchillas, dove la comunità tiene i suoi campamentos. Nonostante la pioggia e il freddo, abbiamo comunque potuto ammirare la bellezza e la tranquillità di questo posto non lontano da una bellissima spiaggia, che però è stata in parte rovinata dalla costruzione di una enorme fabbrica.
Naturalmente non poteva mancare la merienda al nostro ritorno, con la quale ci siamo salutati prima della nostra partenza per il Parque 17 de febrero.





martedì 30 luglio 2013

I gruppi si riuniscono a Paranà!

Marta e Francesca


La sera di domenica 28 siamo partiti alla volta di Paranà, 


accompagnati dalla nostra guida di fiducia: “El Colo”. Dopo 15 ore di viaggio siamo giunti a destinazione, accolti da Nahuel, Federico e altri ragazzi della comunità. Non possedendo loro dei locali adibiti al culto e alle attività della chiesa, si sono appoggiati alla chiesa metodista della città, che è diventata la nostra base per questi due brevi ma intensi giorni a Paranà.

Lunedì pomeriggio è arrivato anche il “Gruppo Norte”. La ricongiunzione dell’intero gruppo ha reso tutti felici: nonostante fossero trascorsi  solo nove giorni dal saluto a Buenos Aires, ci pareva fosse passata un’eternità, vista la quantità di esperienze e storie accumulate e la voglia che ognuno di noi aveva di condividerle con gli altri.
Martedì abbiamo visitato il centro della città con i suoi edifici storici e alcuni musei e abbiamo assistito allo spettacolo mozzafiato della puesta del sol sul Rio Paranà.
In questi due giorni non sono mancati né le risate, i canti e le chiacchierate, né i momenti di preghiera, tra cui il devocional “interattivo” da noi tenuto nell’anfiteatro presso il fiume.
Ciliegina sulla torta: la festa di saluto con tanto di pescado fritto, riso e verdura, vino e grolla. Tradizioni culinarie differenti unite dal gusto dell’amicizia.



puesta del sol sul rio Paranà

domenica 28 luglio 2013

el Sombrerito! Gruppo norte sempre più a nord!

Marco, Federico ed Elisa
Gruppo norte - Domenica 28 luglio 2013
Eccoci di nuovo qua cari lettori per tenervi aggiornati sulle nostre avventure in argentina.
Ci eravamo lasciati sabato sera a Reconquista per andare al culto serale: le comunità piccole non smettono mai di stupire e incantare, il senso di comunione e di fraternità era intenso. La sera abbiamo cenato in un bellissimo pub con musica rock dal vivo. La domenica mattina ci siamo recati a el Sombrerito, in campagna, dove un allegra comunità ci aspettava con trepidazione e allegria. Dopo il culto ci siamo raccontati un po', parlando sia delle nostre comunità che dell'Italia in generale, continuando la discussione davanti ad una ricca tavola imbandita. Il pomeriggio abbiamo approfittato del bel tempo per riunirci fuori a contatto con la natura ammirando il paesaggio e tutte le sue poetiche sfumature. Citazione di Serena con il suo perfetto itañol: son muerta y esto es il paradiso? Dopo essere rimasti tra le braccia del tramonto per un po' , siamo andati a vedere una fattoria di un membro della comunità. Abbiamo avuto l'onore di cavalcare un bellissimo cavallo, dare il biberon ad una pecorella e assaggiato le canne da zucchero. La sera siamo stati in un paesino, Villa Ocampo, dove abbiamo abbiamo mangiucchiato qualcosa e bevuto. Stanchi ma soddisfatti e felici per il bagaglio di emozioni che ci hanno lasciato queste fantastiche persone, ora siamo in viaggio per Paranà.
Besos

Ultimi giorni a Bahia del gruppo Sur

Marta e Francy


Ultimi giorni a Bahìa del “Gruppo Sur”: il sabato abbiamo visitato il porto della città e alcuni quartieri passando dalle ville californiane alle baraccopoli con tanto di “falò” davanti alla porta di casa. La domenica è stata una giornata comunitaria, allietata da un  abbondante almuerzo e dal culto pomeridiano proposto da noi.



Colonia Belgrano: visita alla fondazione “F. WILDERMUTH”

Fiammetta e Damilola
Gruppo norte, domenica 28 luglio
Il 28 di luglio siamo andati a visitare un luogo particolare: la fondazione F. Wildermuth nei pressi di Colonia Belgrano, che si occupa della gestione di una riserva naturale e di portare avanti un sistema di produzione alternativo. In principio questa è nata da un impulso d’amore per la preservazione dell’ambiente naturale; in seguito questo si è trasformato in un’azione concreta di agricoltura biodinamica, attraverso la quale per il momento si sostentano solamente la fondatrice ed i suoi collaboratori. Se vi saranno in futuro maggiori risultati di produzione in termini quantitativi, tenteranno una distribuzione sui mercati dei  paesi circostanti; infatti lavorando seguendo pratiche biodinamiche la produzione rimane a livelli molto bassi ma qualitativamente elevati. Prima di portarci nella riserva stessa, ci hanno spiegato le differenti specie che avremmo potuto incontrare all’interno del parco e le problematiche presenti sia in tema di preservazione che di effetti dovuti al cambiamento climatico sulle risorse stesse all’interno dell’ecosistema. Dopo aver pranzato con la fondatrice ed i suoi collaboratori, siamo stati accompagnati da uno specialista nella prateria, fino a raggiungere una laguna all’interno della quale abbiamo potuto vedere noi stessi diverse specie di volatili, tra cui dei fenicotteri. Questa escursione è stata molto importante per noi poiché abbiamo potuto cogliere a pieno l’importanza di una riserva naturale in quell’area. Nel tardo pomeriggio ci siamo recati nel tempio di Colonia Belgrano per incontrare la comunità e celebrare un culto molto particolare sia per la forma che per il contenuto; il pastore infatti ha gestito la predicazione in modo da coinvolgere i presenti con domande e letture. Approfittando dell’occasione abbiamo donato il panno simbolo della nostra gratitudine per l’ospitalità alle comunità: questo è costituito da tre pezze cucite insieme, per stare a simboleggiare le tre diverse denominazioni dei ragazzi che compongono il gruppo di scambio.  Essendo la giornata dell’amico ci hanno donato un bigliettino con un passo biblico sul tema, con cui vorremmo concludere l’articolo:
                                           
                                        “Un amigo es siempre afectuoso, y en tiempo de angustia
                                                                         es como un hermano.”

sabato 27 luglio 2013

Colonia Belgrano

Gruppo norte, sabato 27 luglio

Jessica Gisel Chiappone

sabato 27: ci siamo alzati presto e abbiamo fatto colazione con le rispettive famiglie che la sera prima ci avevano ospitato. Verso le 9 ci siamo trovati tutti in chiesa a Galvez e abbiamo fatto un giro in bici per tutta la cittá. Lí abbiamo visitato alcuni dei luoghi piú importanti, prima di tutto la "iglesia vieja catolica" che é stata costruita nel 1986 ma che non é mai stata finita, oggi é un luogo dove festeggiare eventi vari, poi abbiamo visitato la "iglesia nueva catolica" che si trova nel centro della cittá. C'é da spiegare che i Valdesi di questa zona collaborano molto con la chiesa cattolica. Siamo poi andati a vedere le ferrovie della cittá attorno alle quali la cittá sorge ed é importante in quanto é una delle poche ferrovie presenti in latino america. Per pranzo non potevamo non mangiare un buonissimo asado. Nel pomeriggio siamo andati a Lopez che é un paesino a pochi km da Galvez. L' Abbiamo ripercorsa a piedi e abbiamo visitato una fabbrica di filtri per i automotori che si occupa di esportazioni internazionali, la fabbrica si chiama DARMET e il proprietario ci ha accolto, ci ha presentato la sua storia di vita e ci ha raccontato come é nato tutto. La sera siamo andati a mangiare in una piccola fattoria: abbiamo mangiato empanadas cotte in un forno di fango e abbiamo cucinato delle pizze fritte. Per la notte siamo stati ospitati tutti a casa di una famiglia appartenenti alla chiesa di Lopez..

Reconquista!

Gruppo norte, sabato 27 luglio

Federico 
Reconquista: siamo arrivati!! Dopo un lungo viaggio siamo stati calorosamente accolti dalla piccola comunità valdese di La Reconquista. La città è abbastanza grande, circa 80.000 abitanti, piuttosto attrezzata e mediamente benestante. Dopo cena ci siamo presentati e distrutti siamo andati a riposare. La mattina successiva, dopo una colazione in stile italiano a base di brioche e caffè espresso, siamo andati a visitare il Barrio Nuevo. Si tratta di un quartiere, uno dei molti, situato nella periferia, che lo Stato ha aiutato finanziariamente nel costruire le abitazioni per i più disagiati, anche se molti dei residenti si vedono costretti a costruirsi la casa da se. Nel pomeriggio abbiamo partecipato alle attività e ai canti della scuola biblica assieme con i bambini della comunità. Molti di questi bambini vivono nel Barrio Nuevo e sono venuti a conoscenza della Chiesa Valdese grazie alla distribuzione del cibo che la comunità offre. Stasera parteciperemo al culto e poi ci faremo un giretto per il centro;)

Ritorno a Bahia Blanca


di Camilla Cantafaro
La pampa, come stif dice, non e’ una regione, ma uno stato d’animo.  E’ proprio vero ciò che dice, perché da quando siamo saliti sul bus diretto a bahia qualcosa mi è salito al cuore. Non era nostalgia ne 
malinconia, era come la sensazione di aver toccato una delle punte dell’ infinito del mondo.  Ovunque mi girassi vedevo  l’orizzonte della pampa che fischiava, se giravo su me stessa poteva rendermi conto che la terra è davvero tonda. E’ stata davvero un esperienza fantastica sentirmi parte della nostra storia e 
dell’infinito che la terra ci offre. 
Ora siamo da due giorni qui a Bahia con Noemi, Franca e Stif. I ragazzi del gruppo giovanili sono travolgenti e molto simpatici, comprendo la nostra stanchezza, ma allo stesso tempo fanno in modo di farci conoscere la maggior parte delle loro realtà turistiche e di comunità. Persino i più piccoli si sono preparati al nostro arrivo, con un piccolo spettacolo di telegiornale per raccontarci la realtà quotidiana della loro città. Abbiamo così scoperto i “cartones”:  coloro che vagano per  la città con carretti trainati da cavalli e alle porte richiedono carta e cartoni, per poi rivederli al kg per ottenere 5 pesos. Una realtà molto forte, che da alcuni viene visto come un lavoro che aiuta il riciclo dei materiali e da altri come persone disadattate da discriminare. Qui la crisi la si sente e si vede, il suo odore di fuoco spento è ancora presente nell’aria e negli occhi di chi ancora avrebbe bisogno di un aiuto. Il tema del nostro scambio si fa così sempre più forte e concreto, lentamente ne prendiamo coscienza e cerchiamo di confrontarlo con la nostra crisi e ai nostri modi di reagire, che non sono forti e coraggiosi come i loro.


venerdì 26 luglio 2013

San Gustavo

Gruppo norte, venerdì 26 luglio

Roberta e Fiammetta
Dopo aver passato la serata in campagna ci siamo svegliati ed abbiamo raggiunto San Gustavo, dove abbiamo raggiunto l'ospedale all'interno del quale vi era un reparto di lunga degenza per anziani; questi ci hanno chiesto di cantare qualcosa per portare un po' della nostra Italia anche lì. In seguito abbiamo visitato il luogo di lavoro di Alejandra, dove i suoi colleghi ci hanno spiegato in che cosa consistono i loro sforzi: questi fanno da tramite tra istituzioni sociali e politiche e famiglie, in casi difficili, soprattutto per quanto riguarda sfruttamento, disabilità e maltrattamento. Per fare ciò vanno a parlare direttamente con le "vittime", cercando di far prendere loro coscienza della loro condizione e farle reagire.
A pranzo siamo stati ospitati da una signora che vive nel campo da sola e perciò felicissima di ospitarci insieme al suo gruppo di "mujeres campesinas".  Durante il pranzo ha risposto in modo molto sicuro ad alcune nostre domande che c'erano sorte spontanee notando la mancanza di corrente elettrica in casa. Ci ha spiegato come non avesse ne' i soldi per comprarsi un'auto ne' quelli per acquistare una bicicletta, dovendo cosi' spostarsi a piedi per diversi chilometri per fare la spesa. Tutto ciò ha aggiunto valore al pranzo che ha voluto condividere con noi e alla sua grande ospitalità. Al pomeriggio abbiamo chiacchierato con le donne campesine che ci hanno raccontato le varie attività che svolgono; in tutti i loro incontri c'è attimo di riflessione sia religiosa che a livello di condizione sociale della donna. Per merenda abbiamo potuto gustare il pane che prima avevamo impastato sotto i vari consigli esperti che ci erano stati dati dalle donne stesse. Nel pomeriggio inoltrato ci siamo spostati alla Chiesa valdese di San Gustavo, dove alcuni hanno dimostrato la loro inferiorita' nel gioco della pallavolo rispetto agli argentini, altri si sono riposati e altri ancora si sono persi tra le chiacchiere. Quando sono arrivati i giovani della comunità, aspettando cena, abbiamo fatto alcuni giochi per conoscerci meglio. Nella sera inoltrata abbiamo ballato, cantato, giocato a ping-pong e chiacchierato un po', prima che arrivasse il momento peggiore della serata, ovvero quello dei saluti.
I giorno seguente saremmo infatti partiti in due gruppi separati per Colonia Belgrano e Reconquista; quindi tutti a dormire in campagna!"

Notizie da Laprida!


Stiff, Noemi e Francy
Dopo un viaggio di 7 ore in un omnibus surriscaldato, che ci ha fatto dimenticare per un attimo il gelo della capitale, ci siamo risvegliati a Laprida, nel profondo sud della regione di Buenos Aires.
All’arrivo siamo stati accolti da due signore della comunità, Lilian e Silvia, che ci hanno ospitati e guidati per tutto il weekend. Divisi dal resto del gruppo abbiamo trovato in Fafre, studente uruguayano della facoltà di teologia di Buenos Aires, il nostro faro e punto di riferimento. Con lui, che da 2 anni segue la comunità di Laprida, abbiamo conosciuto la vita quotidiana sia della città che della comunità. Subito immersi in una nuova dimensione, abbiamo potuto vivere una diversa ”realtà argentina” divisa in vita solitaria di campo e realtà cittadina, molto diversa dall’europea Buenos Aires. Abbiamo partecipato a diverse attività tra cui il pomeriggio ludico del sabato, dove grandi e piccoli condividono la gioia dello stare assieme con giochi e letture bibliche, il culto domenicale, dove abbiamo portato un’ondata di italianità con canzoni e giochi, e una cena comunitaria a base di empanadas di vario tipo. Congedatici dalla comunità e dai nostri ospitanti, attraversando la Pampa, abbiamo fatto una sorpresa ai compagni del gruppo sud a Jacinto Arauz; con loro ci siamo lanciati in un tour comprendente alcune saline e luoghi rurali della zona. Arrivati la sera a Bahía Blanca, l’avventura continua..!

giovedì 25 luglio 2013

La Paz: fra gauchos e mujeres campesinas

Gruppo norte, giovedì 25 luglio

Damilola e Fiammetta

Giovedì 25, di mattina, dopo esserci riuniti, ci siamo recati al "Campo", l'aperta campagna, dove vivono Quiru (Enrique), Alejandra e la loro famiglia. Quel giorno non era un giorno come altri, poiché era la giornata della marchiatura delle mucche. Dopo aver assistito alla cattura col "Lazo" e alla castratura dei tori, ci siamo cimentati con la cattura delle mucche, ma con scarso successo. Finita l'opera, abbiamo tentato da buoni "jinete", cioé coloro che vanno a cavallo nelle campagne, di cavalcare uno dei cavalli di Quiru; dopo di che abbiamo partecipato al pranzo a base di Asado. Nel pomeriggio abbiamo fatto visita ad un gruppo di "Mujeres Campesinas", cioé donne che lavorano in casa e nell'orto, trasformando le risorse, dategli dalla natura, in prodotti per essere mangiati e venduti. Queste hanno dato il via ad un processo di valorizzazione del ruolo della donna tramite l'importanza del lavoro che svolgevano in casa mentre gli uomini passavano la giornata nel campo. Alla fine di questa giornata, ci siamo divisi nelle famiglie che abitano nella zona rurale circostante, per poter vivere le diverse realtà di La Paz".
Saluti da tutti, un bacio Damilola e Fiammetta. p.s. ti taggo in delle foto affinche' ne possa scegliere alcune da pubblicare nel bolg
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Jacinto Arauz: hogar para ancianos


di Stefano Poncino
Oggi il gruppo Sud di Jacinto Arauz, dopo la “solita” abbondante colazione a base di dulce de leche, torte, marmellate e ogni ben di Dio, ha passato tutto il dí all’Hogar para Ancianos, un’opera diaconale della Iglesia Evangélica Valdense importantissima per questa comunitá.

Giá a partire dal pranzo – a base di pasta e carne – abbiamo conosciuto la direttrice Verónica, soprannominata “la Loca del Hogar” per la sua simpatia e allegria che contagia tutti e tutto. Grazie a lei questo centro ha cambiato aspetto e ha maturato una gestione innovativa. Infatti, i 34 abuelitos vivono in un ambiente sereno e mai noioso in cui si svolge sempre qualche attivitá tra opere teatrali autogestite, cucito, coro, recupero dei rifiuti e costruzione di oggetti. Abbiamo passato una giornata speciale immersi nei ricordi di vere e proprie biblioteche umane che ci hanno chiesto notizie sui cognomi, sulle provenienze, sulle differenze tra i nostri paesi in un vortice di parole che ci ha affascinati e commossi.
Naír Negrin ha suonato con il suo bandoneón, la fisarmonica, dei tanghi, una samba, il chamamé e le nonnine cantato insieme. Julio ci ha salutato come un caballero e Julio A. Vigna ricordato la fondazione della colonia. Ci ha sorpreso vedere dei vecchietti di anche 96 anni cosí attivi e pieni di vita. Credo dovremmo imparare molto da questo tipo di gestione perché gli anziani abbiano dignitá e possano passare anni felici e circondati dall’amore delle comunitá.
L’Hogar para Ancianos riflette l’armonia religiosa del pueblo: tra gli ospiti e i lavoratori ci sono valdesi, luterani, cattolici, avventisti che vivono in pace e senza attriti come é giusto che sia.
Grazie ai finanziamenti dell’8x1000 valdese-metodista, l’Hogar si é ampliato e ha aumentato le camere e ci é parso un ottimo e sobrio utilizzo sociale del denaro ricevuto dalle tasse.
Dopo cena, abbiamo terminato la giornata con un momento di valutazione insieme a Claudia Tron e Sergio Bertinat, la coppia pastorale, Mabel Holz, del concistoro, Alfredito Gonnet, coordinatore del gruppo rioplantense. Lasciamo la frenesia della cittá e ci portiamo a casa l’infinito orizzonte della Pampa, il patrimonio storico e umano di questa comunitá e il senso del servizio al prossimo. Mi sembra di conoscere queste persone, questo luogo, questo ambiente da anni, nonostante li abbia vissuti solo per alcuni giorni. É una sensazione strana, é come aver trovato casa, dove non manca nulla, perché di nulla si ha bisogno.
Non torniamo a casa solo con libri e emozioni, ma con un indelebile ricordo scolpito nel cuore.

mercoledì 24 luglio 2013

Racconti da La Paz

Gruppo norte, mercoledì 24 luglio

Fiammetta e Damilola
La mattina di mercoledì ci siamo alzati come ogni mattina pieni di forze, ma per la prima volta poco preparati a quello che avremmo visto e ignari del fatto che ci avrebbe riempito di emozioni e sentimenti che difficilmente scorderemo. 
Dapprima abbiamo visitato l'ospedale di La Paz, riflesso di tanti anni di una politica scorretta e disequilibrata. I muri scalcinati, la mancanza di attrezzatura adeguata e il freddo all'interno della struttura hanno fatto da cornice ai fatti riportati dai medici e dal direttore della struttura stessa. Questi ci hanno spiegato come l'ospedale stesso vada avanti anche grazie al lavoro volontario e all'insistenza delle autorità responsabili che ogni settimana si recano a Santa Fè chiedendo un aumento delle risorse a cui hanno diritto, poiche' queste non sono sufficienti. Dopo aver visitato alcuni reparti, il gruppo si e' preso una pausa andando a visitare una delle attrazioni maggiori di La Paz: le terme. 
Ovviamente il gruppo ne ha approfittato per riprendere un po' le forze e accumulare un po' di calore concedendosi un bagno prima di ri-immergersi nel programma dello scambio che prevedeva la visita alla "Escuelita biblica" organizzata dalla Chiesa valdese di La Paz nel quartiere de la Milagrosa. Ci avevano chiesto di preparare dei giochi per intrattenere i bambini e senza troppe preoccupazioni ci siamo recati sul luogo felici di lavorare con loro. Quello che abbiamo trovato pero' era molto piu' grande di quello che avremmo mai pensato: la Milagrosa e' un "barrio" molto povero di La Paz in cui le persone vivono completamente abbandonate dal governo argentino, in condizioni precarie e dove i ruscelli sono ormai discariche a cielo aperto, come purtroppo in molte zone dell'Argentina, come abbiamo potuto constatare finora. Nonostante cio' abbiamo colto l'occasione per condividere un momento di gioco e di merenda in questo luogo cosi' difficile e diverso dalle nostre periferie, in cui ci e' sembrata piu' importante che mai la presenza e la testimonianza della Chiesa Valdese."

Jacinto Arauz: fra Radio, saline e pampa!


di Cecilia Doering
Cercherò di racchiudere in “poche” righe tutte le avventure/emozioni di questi ultimi due giorni. Ieri mattina (22.07.13) la tranquillita’ ci ha dato il benvenuto insieme alla bella colazione sostanziosa (sempre a base di dulce de leche). Non sapevamo esattamente cosa ci aspettava, ma alle 10.45 io (Cecilia), Camilla e Stevo ci trovammo dietro ad un vetro ad “hablare in Castesciano” per la radio locale. Nonostante il freddo gelido, trasudavamo tutto il té appena bevuto.
Finita la tranquillissima ma imbarazzantissima intervista, ci trovammo, come per miracolo, nella sala del concistoro di Jacinto Arauz a mangiare un pranzetto “leggero” (pane, mayonese, pomodori e mega cotolette impanate). Al fine di questo “pranzetto leggero” il gruppo de Laprida apparve, aggiungendosi a noi nel viaggio verso la salina. Una Jeep ci ha caricati e un simpatico ometto ci ha accompagnati ai 60 km/h sulle strade sterrata della Pampa (tengo sottolineare che 5 minuti prima avevamo finito il “leggero pranzetto”).

Le saline ci apparvero come delle montagne di pura neve fresca accompagnate da un enorme specchio d’acqua. Brevemente ci fu spiegata la storia e il ciclo della produzione del sale. Ci trovavamo a 0 metri sul livello del mare, dove la terra é ricca di sali minerali, soprattutto di cloruro di sodio. L’acqua che si posa su questa terra, assorbe tutti i minerali cosí che quando l’acqua evapora, rimane uno strato di alcuni centimetri di puro sale. Alcuni macchinari raccolgono questo sale “immagazzinandolo” in enormi montagne a cielo aperto.
Il viaggio sulla bella Jeep continuava nella Pampa alla scopreta di vecchi villaggi e chiesette abbandonate e dimenticate nelle infinite distese di questa regione.
La serata fu animata dal gruppo Preadolescenti e Adolescenti del paese, che ci offrirono una buona cena a base di pollo e patate, muy bueno!

Quest’oggi (23.07.13) si accese con un’altra ottima e sonstanziosa colazione (quanto mi mancheranno queste colazioni...). Oggi era la giornata in cui noi italiani facevamo il viaggio nel tempo dei valdesi in questa zona. Mabel, membra del concistoro, ci ha fatto da guida portandoci come prima tappa nella Chiesa Valdese di Colonia Bidou, utilizzata l’ultima volta nel 2006. La seconda tappa era San Martin, dove abbiamo visitato prima il piccolo ma sostanzioso museo di “Aldo Pato Hernando” e poi il tempio Valdese locale (dove naturalmente fummo accolti con una bella merenda pre-pranzo).
Alle 14 siamo tornati a casa per mangiare pranzo dalla nostra carissima, gentilissima e apertissima famiglia ospitante che ci ha nutriti con un pranzo stile Natale.
Per la prima volta siamo riusciti a fare una sottospecie di siesta alquanto rigenerativa per poi ripartire alla scoperta de El Triangulo e Villa Iris.
Merende, chiacchierate, presentazioni e tramonti mozzafiato ci hanno accompagnati verso la fine di questo nostro settimo giorno dall’altra parte del mondo (Argentina).

martedì 23 luglio 2013

Notizie da Jacinto Arauz

Marta Massel
Dopo un’abbondante colazione, la mattinata è passata velocemente, tra l’intervista alla radio, durante il programma “El Rancho del Payador” (termine che indica una sorta di poeta che improvvisa discorsi in rima), e una breve passeggiata per il paese.
Alle 12,30 ci siamo riuniti nel salone presso il tempio per consumare una comida tradizionale, tipica delle grandi occasioni, con i membri del concistoro e le loro famiglie: l’asado. Al pranzo è seguito un momento di riflessione sulle nostre aspettative rispetto alle comunita’ del Rio de la Plata, sulle nostre impressioni e prime esperienze “in loco”, nonché sulla situazione politica, sociale e della Chiesa in Italia e Argentina.
Alle 19,30 abbiamo partecipato al culto “della terza domenica del mese”, un culto particolare che vede la partecipazione del coro e del gruppo dei preadolescenti della comunità e che si collega agli avvenimenti più importanti del momento, nel nostro caso la “giornata dell’amico”. Abbiamo poi condiviso la cena con la comunità, con i dolci tipici del posto e tanta allegria!!  

lunedì 22 luglio 2013

La Paz - fra i fiumi.

Gruppo norte, lunedì 22 luglio

Federico, Damilola e Marco SG
Il 22 luglio mattina siamo andati nell' istituto Hogar de niños della Paz. Una quindicina di bambini tra i 4 e 16 anni con storie difficili alle spalle vivono in questo edificio statale molto rustico e semplice.
Sicuramente non si può paragonare ad un istituto medio italiano, ma questi bambini, tra i quali alcuni frequentanti la scuola domenicale , avendo un disperato bisogno di affetto, appena ci hanno visto hanno iniziato a socializzare e giocando insieme sono riusciti a trasmetterci allegria con il loro sorriso: la nostra compagnia ha fatto loro molto piacere! Questi ragazzini o sono orfani o hanno genitori che non li possono tenere. La ragazza che è da più tempo in questo posto è lì da 10 anni, e la madre la è andata a trovare soltanto una volta in tutto questo tempo! Successivamente ci siamo recati alla casa di riposo per anziani "Hogar de Ancianos", dove siamo rimasti colpiti dalle condizioni disagevoli in cui versavano questi anziani per via della trascuratezza dell'ambiente. Dopo pranzo siamo andati in un museo sulla storia della Paz dove abbiamo potuto ammirare il suo patrimonio storico... Finita la visita al museo, abbiamo fatto un giro in un laboratorio artigianale nel quale abbiamo osservato e comprato alcuni prodotti tipici locali come il mate, il dulce de leche e i poncho. Alla fine della giornata, dopo essere stati al freddo a osservare il tramonto del sole nel rio parana e i magnifici colori di cui si tingeva il cielo, siamo andati in un ristorantino della città dove ci siamo tolti la fame e, stanchissimi, siamo tornati nelle nostre case a riposarci per essere pronti, il giorno dopo, a immergerci nelle acque calde e salate delle terme della Paz e a visitare l'ospedale della zona. 

Qualche foto dal nord: Entre Rios

Rio Paranà? 

Fiammi e Jessica al nord!

Paesaggi da Entre Rios

domenica 21 luglio 2013

Notizie dal gruppo sur!

di Stefano  R. Poncino
Dopo un ultimo giro in ómnibus turístico nei principali quartieri di Buenos Aires tra cui la coloratissima Boca, fondata da inmigrantes genoveses, e lo sfavillante Puerto Madero, ci siamo divisi in due gruppi, uno destinato al nord e uno al sud. Noi del Sur, Cami, Ceci, Marco F., Marta e Stevo,  con un viaggio di 10 ore di semi cama siamo arrivati a Bahía Blanca, nell’estremo sud della provincia di Buenos Aires. 


Abbiamo visto la cittá e visitato il tempio della vecchia Chiesa di Scozia, l’attuale Chiesa Valdese e, dopo una buona hamburguesa e quattro chiacchiere con Valeria, Gustavo e Colo, siamo saliti su un camioncino diretto a Jacinto Arauz. Il paesaggio è totalmente diverso dalla Capitale: qui non c’è traffico, solo pianura, mucche e vento. Queste piccole comunitá nel mezzo della Pampa furono fondate o popolate dai valdesi emigrati dall’Uruguay all’inizio del `900. Ci hanno accolto la gentilezza e il calore della famiglia Weingartner. Una gustosa cena a base di salumi, vino e dolci squisiti in una graziosa casetta di legno ci ha giá fatto innamorare di questo angolo di mondo!

Il gruppo sur - Jacinto Araus a Bahia Blanca con Valeria Manso e Gustavo Paglino
Il gruppo sur - Jacinto Araus con i pastori Claudia Tron e Sergio Bertinat... e con Mara Weingartner e la sua famiglia!
I cieli della Pampa!


                                                                                       

sabato 20 luglio 2013

La Paz. Argentina. Pianeta terra.

Gruppo norte, sabato 20 luglio

Serena Iacobino
Dopo un viaggio di molte ore siamo arrivati a La Paz, citta' che si trova al Nord dell' Argentina. Il gruppo (composto da Serena, Fiammetta, Elisa, Roberta, Jessica, Federico, Damilola, Marco e Paola) e' stato accolto e ospitato in varie case tra cui quella di Alejandra, ragazza che e' venuta in Italia con il gruppo Rio Platense. Il primo giorno, dopo una passeggiata lungo il Rio e uno splendido tramonto, abbiamo incontrato il gruppo giovani, della chiesa Valdese di La Paz, facendo vari giochi.

Successivamente abbiamo mangiato insieme alla comunita'. La sera siamo andati, insieme ai ragazzi del posto e Alejandra, ad una festa in discoteca: e' stata una bellissima occasione per divertirci e ballare la Cumbia e dove Damilola ha fatto strage di cuori!! Il secondo giorno abbiamo avuto la possibilita' di conoscere e partecipare al culto della comunita' rurale valdese di San Gustavo che si trova in campagna a circa venti minuti da La Paz. Dopo esserci fatti una scorpacciata di carne abbiamo avuto un incontro con la comunita' alla quale abbiamo spiegato il senso del nostro viaggio e abbiamo raccontato le nostre storie. Successivamente abbiamo potuto parlare con una sorella della comunita', insegnate di storia, che ci ha raccontato le origini e la nascita della chiesa Valdese di La Paz-San Gustavo.
La sera, dopo esserci riposati, siamo tornati a La Paz e abbiamo tenuto il nostro primo culto totalmente in spagnolo in chiesa.


Qualche foto da Buenos Aires!

La Boca


Il gruppo unito a Buenos Aires col Pastore Alvaro Michelin Salomon
Giovedì a Plaza de Mayo

Sorrisi - Noemi e Serena

Smorfie - Marco, Serena (?) e Cecilia

venerdì 19 luglio 2013

Bienvenid@s a Buenos Aires!

di Camilla Cantafaro
Dopo ore infinite di viaggio e un kit di colazione completo, panino con formaggio alieno,brioche, caffè e succo, siamo atterrati a Buenos Aires. Corsi all’uscita come folli per recuperare l’ossigeno dimenticato e il tabacco in corpo, abbiamo abbracciato e salutato Mime e Federico, che ci hanno accolto all’aeroporto.
Vedere le favelas argentine dipinte di tutti i colori, con i panni stesi sui tetti e l’apparenza fatiscente, ha fatto un effetto molto forte ai nostri occhi. Ci siamo immediatamente sentite in un altro mondo, non solo diverso ma meraviglioso, ricco di oggetti paesaggi e macchine appartenenti a un mondo fantastico.
La nostra prima giornata si è svolta con un incontro insieme all’associazione CAREF, Comission Argentina para los Refugiados, che con molto coraggio aiutano gli innumerevoli immigrati e rifugiati che arrivano in Argentina. All’interno dell’associazione vi sono sette responsabili e molti praticanti che studiano legge e danno un aiuto legislativo per il ritiro dei documenti necessari. Bisogna però precisare che in Argentina qualsiasi persona, anche senza documenti, ha diritto ad accedere ai servizi di studio e sanità, cosa che in Italia non vedremo mai.
Nel tardo pomeriggio e durante l’orario di cena abbiamo avuto l’occasione di visitare la Facoltà di teologia, che abbiamo guardato con occhi sognanti perché ci ha proiettato nel mondo di Hogwarts: stanza delle pozioni di Piton, la biblioteca del Grifondoro e l’ala della biblioteca proibita del quarto piano. E’ stato decisamente interessante e divertente.
Per cena non poteva certamente mancare la carne arrosto e quindi ci abbiamo dato sotto di salsiccia arrosto messa nel panino. Buona, ma per digerirla ci abbiamo messo un po’ durante la notte.
La mattina ci ha portato un ondata di emozione nel cuore: occhi e piedi su Plaza de Mayo e poi una visita al museo del Bicentenario.
Abbiamo atteso le Madres e con loro abbiamo camminato silenziosamente nella piazza per ricordare e portar giustizia ai 30.000 desaparesidos argentini. Una signora leggeva i nomi di ognuno di loro con spontaneità noi rispondevamo in coro “Presente”, poi la una voce anziana e delicata ha detto: Hasta la vittoria siempre!. I brividi correvano lungo il corpo e il cuore batteva all’impazzata, tutto in quel attimo ci ha riportati al passato. Il coraggio, la ricerca di verità, giustizia e memoria. Tematiche di cui abbiamo discorso nel pomeriggio con Vera Vigevani, anziana ebrea italiana scampata alla Shoah venendo in Argentina con la famiglia e diventata una delle madri di Plaza de Mayo degli anni settanta.
I suoi occhi lucidi e la voce ferma toccavano il cuore e le menti. Non solo stavamo ricordando tutti i giovani scomparsi per mano della dittatura, ma li stavamo praticamente conoscendo. Ognuno di loro stava rivivendo in noi, i loro sogni, le loro passioni, i primi amori, i brevi matrimoni, i figli rubati, le torture, la forza, il sogno di una morte col sorriso. I loro corpi nessuno sa dove sono, ma sicuramente possiamo immaginarli ormai passati, ma fieri di chi adesso lotta per la giustizia e la verità.

giovedì 18 luglio 2013

I nostri eroi sono sbarcati a Buenos Aires!

Anche se i nostri cari ragazzi sono così impegnati a sbafare choripan e a godersi le bellezze della città più vasta d'Argentina che non hanno ancora avuto tempo di scriverci qualche frase in esclusiva, ecco qui raccolti per voi alcuni indizi della loro ottima salute!