martedì 11 dicembre 2012

Appunti, spunti e punti dal Campo Studi della FGEI



In questi giorni, a Ecumene, si è svolto il campo studi della FGEI: a Velletri si sono radunati oltre cento giovani evangelici (e non solo) provenienti da tutta Italia; fra loro c'erano anche Marco, Cecilia, Stefano, Camilla, Damilola e per i primi due giorni, Marco Fornerone, accompagnato da Irina, l'inseparabile lupa. Il campo studi è stata una bellissima occasione di incontro, confronto e costruzione di un percorso per la federazione. 
I temi, racchiusi nelle bolle d'ossigeno che ci fanno vivere “come un pesce nell'acqua”, sono stati la piazza, la bellezza, i beni comuni, la giustizia e la comunità. Così la rappresentanza di scambiamente ha potuto cominciare il percorso di riflessione sulla tensione fra crisi e speranza, tema sul quale lavoreremo con i nostri fratelli e le nostre sorelle dal Rio de la Plata. 
Proviamo a lasciare qui alcuni spunti, in modo che chi non ha potuto essere con noi in questo importante momento possa iniziare la riflessione per conto suo, magari condividendola col proprio gruppo giovani o con la propria comunità, o chissà, magari scrivendo un commento qui sotto!

Vogliamo partire proprio dalla bellezza, da quel fascino misterioso che le opere dell'uomo e della donna, la natura, le persone esercitano su di noi: riesce la bellezza a far evolvere il nostro sguardo sul mondo, o è fine a se stessa? E ancora: se la bellezza è soggettiva, come si costruisce l'idea sociale di bello? Quali sono le cose belle che diventano beni comuni, e come tali vanno preservate? Anche al bene comune si è dedicato molto tempo: quanto sentiamo il bene pubblico (dello Stato) come bene comune (della comunità)? I beni privati nascono quando una comunità viene privata della propria bellezza?

Il campo si è chiuso con un bellissimo culto curato da Sandro Spanu, che ci ha esortati a vivere la piazza, a lasciarci contaminare dall'incontro con l'altro e con l'altra e dall'azione politica, rispondendo all'esortazione che il Signore, per bocca del profeta Geremia, rivolge agli israeliani deportati in Babilonia: “costruite case e abitatele, piantate giardini e mangiatene il frutto; prendete mogli e generate figli e figlie; moltiplicate la dove siete e non diminuite. Cercate il bene della città dove io vi ho fatti deportare, e pregate il signore per essa; perché dal bene di questa dipende il vostro bene” (Geremia 29:5,7).

Se questo tema vi ha incuriosito, tenete d'occhio gli organi di informazione della federazione, e intanto approfittare del blog e dei consigli di Stefano Bertuzzi!

lunedì 10 dicembre 2012

Articolo sul Notiziario FGEI


Ecco l'articolo che Federico ha scritto per il quarto Notiziario FGEI del 2012, uscito con Riforma n. 46, il 30 novembre di quest'anno!



domenica 9 dicembre 2012

La terra di mezzo

Eccovi un bell'articolo di Stefano D'Amore, pubblicato sull'ultimo Notiziaro FGEI (uscito insieme a Riforma n. 46, il 30 di Novembre del 2012). 
Ve lo pubblico anche qui, così i (pochi) che non sono abbonati a Riforma, o iscritti alla FGEI, potranno approfondire la riflessione sullo scambio e sull'intercambio, e su tutto quello che ci sta in mezzo!



sabato 8 dicembre 2012

Cambiare è partire?

 "Ogni volta che ci si sposta bisogna ricominciare daccapo, capire dove si è arrivati, fare domande e mettersi all'ascolto; solo così si può iniziare a capire".
Chissà se anche restare, conclude Nataly, è "imparare a impegnarsi, ad assumere i problemi dell'altro come fossero i nostri, perché sono i nostri".


Queste e altre riflessioni sono contenute nella testimonianza di Nataly Plavan, sul Notiziario FGEI (4/2012) uscito con Riforma n. 46 il 30 novembre di quest'anno. Vi consiglio di leggerla non solo perché parla di un'esperienza di vita, fede e servizio nelle Chiese del Rio de la Plata, ma anche perché le parole di Nataly interrogano ciascuno e ciascuna di noi. 



giovedì 29 novembre 2012

Per quali doni è necessario rischiare?

di Roberta Breusa, Debora Grill e Francesca Richard
Matteo 25: 14,30
14 «Poiché avverrà come a un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e partì. 16 Subito, colui che aveva ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque. 17 Allo stesso modo, quello dei due talenti ne guadagnò altri due. 18 Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò a fare una buca in terra e vi nascose il denaro del suo padrone. 19 Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti con loro. 20 Colui che aveva ricevuto i cinque talenti venne e presentò altri cinque talenti, dicendo: "Signore, tu mi affidasti cinque talenti: ecco, ne ho guadagnati altri cinque". 21 Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". 22 Poi, si presentò anche quello dei due talenti e disse: "Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due". 23 Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e fedele, sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". 24 Poi si avvicinò anche quello che aveva ricevuto un talento solo, e disse: "Signore, io sapevo che tu sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; eccoti il tuo". 26 Il suo padrone gli rispose: "Servo malvagio e fannullone, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 dovevi dunque portare il mio denaro dai banchieri; al mio ritorno avrei ritirato il mio con l'interesse. 28 Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. 29 Poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. 30 E quel servo inutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti".

Abbiamo deciso di leggervi la parabola dei talenti perché secondo noi è provocatoria e ci siamo poste delle domande che vogliamo porre anche a voi..
“Quali sono e cosa sono per noi questi doni da investire?”
“Quali sono i doni che il Signore lascia alla sua Chiesa?"
“Per quali doni è necessario rischiare?"
“Per quali è necessario utilizzare una buona dose di coraggio affinché non vadano persi?"

Sicuramente l'amore, che il Signore ha manifestato mettendosi al servizio degli altri. Amore che significa perdono senza limiti anche verso persone con le quali siamo in conflitto, opera molto difficile ma che  potrebbe portare la pace nel mondo..
Non meno importante è il dono della diffusione. Una chiesa si deve sforzare di conservare il messaggio e trasmetterlo intorno a sé nel mondo rischiando un coinvolgimento nella storia, nella politica, nella cultura..
Alla domanda quali sono per noi questi doni? Ci siamo risposte che sicuramente è stato per noi un dono quello di poter partecipare allo scambio con le Chiese sorelle del Rio della Plata, sapendo che dovremo essere capaci di metterci in gioco e di “rischiare", in uno spirito di amore e condivisione.

Parlando della parabola dei talenti e cercando un po' in giro abbiamo trovato una bella ri-lettura che si adatta benissimo alla situazione che viviamo oggi nel nostro paese e volevamo presentarvela ..

Vi era un maestro, di grande fede e intuito, il quale credeva profondamente nel riscatto e nella salvezza dell'umanità. Aveva visto e vissuto nel Mondo: violenza e sopraffazione, oppressione e schiavitù, così intraprese la ricerca per insegnare la pace e la giustizia, nella prospettiva di insegnare agli abitanti della sua
terra il segreto per vivere in modo da risolvere i conflitti senza ricorrere alle armi, alla guerra e alla violenza.
L'ingresso alla scuola era aperto a tutti ma si chiedeva grande dedizione e partecipazione, impegno e coraggio. Improvvisamente il maestro vide che andava tutto alla deriva, i pochi ricchi possedevano quasi tutto e ai tanti poveri non rimaneva che raccogliere le briciole che cadevano dal tavolo dei ricchi.. Stava per innescarsi una rivolta planetaria che avrebbe portato all'autodistruzione.. Dominavano l'insensibilità. L'egoismo, l'avidità e l'individualismo.. Amicizia e fraternità erano sempre più tradite dalla necessità di usare l'altro finché serviva e poi gettarlo.. il maestro decise quindi di inviare i suoi allievi affinché riportassero la pace e la giustizia..

Proviamo ad immaginarci di avere anche noi qualcuno che viene inviato nel nostro paese per aiutarci.. Alcuni si potrebbero occupare delle persone egoiste e avide di potere utilizzando l'arte della pace attraverso  l'esercizio dell'amore e della giustizia.. 
Altri potrebbero avere a che fare con le persone razziste, omofobe e xenofobe che giustificano i respingimenti di massa e legiferano contro i diritti degli esseri umani, utilizzando la loro capacità di accoglienza , di solidarietà e di rispetto per l'altro..
Altri ancora potrebbero occuparsi del supporto morale verso tutte quelle persone disagiate, oppresse a causa della corruzione e del malgoverno, impoverite a causa del degrado e del decadimento dei valori utilizzando cambiamento della società..

Dopo un po' di tempo si potrebbe fare il punto della situazione e vedere che i primi due gruppi sono riusciti ad ottenere buoni risultati. Emergenze e bisogni degli altri sopra l'avidità e l'egoismo e, non meno importante, diritti uguali per tutti.. E notare invece che gli ultimi hanno avuto difficoltà ..non sono riusciti ad utilizzare al massimo la loro fiducia nel cambiamento, non hanno fallito perchè sono stati vicini alle persone bisognose ma non hanno fatto tutto quello che potevano .. Perché? Perché hanno avuto paura.. paura magari di una società corrotta , paura perché si trattava di problemi grandi.. più grandi di loro..

Possiamo quindi concludere dicendo che anche nelle difficoltà, di qualunque difficoltà si tratti, non dobbiamo mai fermarci per la paura d sbagliare, ma dobbiamo affrontare tutto con coraggio. Ognuno di noi ha dei talenti da utilizzare e far fruttare a favore degli altri.

Amen


domenica 18 novembre 2012

Ci si vede al Campo Studi della FGEI!

Care e cari,
sono ormai passati due mesi da quando ci siamo incontrati alla Gianavella, e immagino che molti di voi, come succede in questi casi, siano curiosi di reincontrare gli altri, magari per finire quella chiacchierata iniziata, per sapere come si è conclusa quell'avventura che vi è stata raccontata, o anche solo per cantarne di nuovo due insieme.

Ebbene figliuoli, il momento è arrivato! Bolle in pentola il campo studi della FGEI, che sarà apparecchiato per tutti e tutte le giovani evangeliche italiane! L'appuntamento è per la sera di giovedì 6 dicembre a Ecumene, Velletri, Roma.
Se avete delle difficoltà per arrivare a Velletri, non esitate a contattare la staff del campo (campostudi.fgei@gmail.com), oppure, se non osate (tsc) scrivete qui!
Il campo dura da giovedì a domenica, dopo pranzo.
Il costo del campo è di 95.00 euro, ma non disperate, l'Otto per Mille mette a disposizione delle borse campo!
Sbrigatevi, le iscrizioni si chiudono il 26 novembre!
Informazioni, scheda d'iscrizione e molto altro sono disponibili sul sito della FGEI.

giovedì 15 novembre 2012

Culto a Prali per il Rio de la Plata!

Care amiche, cari amici!
Sebbene siate un po' riluttanti a scrivere, sappiamo che in più parti d'Italia vi state attivando per far conoscere il progetto nelle vostre comunità e per raccogliere fondi per l'autofinanziamento!
Oggi vogliamo però invitare tutti e tutte i valligiani a incontrarci a Prali, domenica sera, in occasione del culto che hanno preparato Debora, Francesca e Roberta per raccontare dello scambio alla loro comunità. Inoltre la colletta sarà devoluta per il progetto! L'appuntamento è per le 20.30 di domenica 18 novembre, alla Sala Valdese di Prali (Ghigo, piazza principale): le nostre care praline ci accompagneranno nelle riflessione attorno alla parabola dei talenti, Mt. 25: 14,30.
Al culto parteciperà anche il gruppo FGEI Valli: è una buona occasione, per chi ancora non conosce le attività della Federazione, per farsi raccontare, e invitare al Campo Studi!

lunedì 29 ottobre 2012

Conexiones di ottobre!

Conexiones è l'inserto di Pagina Valdense curato dal Movimento Juvenil Valdense. 
Leggete il numero di ottobre, per conoscere temi di discussione e attività giovanili nel Rio de la Plata!
Chi volesse ricevere Conexiones ogni mese, in PDF direttamente alla sua mail scriva a conexionescaj@hotmail.com. 


lunedì 22 ottobre 2012

La CEVAA a Torre Pellice

Dovete farvela raccontare, voi che abitate lontani, la Torre Pellice colorata dalla CEVAA... Solo le voci riusciranno a riportarvi qualche sprazzo di colore, qualche motivo di musica, qualche frase ascoltata. Fatevela raccontare da Stefano M. e Cecilia, che insieme a una moltitudine di altre voci hanno sostenuto e arricchito il concerto dei Gospel Train. Fatevela raccontare da Stefano e Peppe, che hanno prestato telefoni e pneumatici per aiutare decine di delegati a raggiungere Torre Pellice da Torino, e poi le diverse comunità in cui sono stati ospiti, e poi di nuovo la Foresteria e l'Aula Sinodale. Fatevela raccontare da Marta, che ne ha ricevuto un pezzetto a casa sua, domenica al culto, o da Marco che era lì con lei, per un incontro della FGEI Valli. Domandate a Fiammetta, che ha ospitato a cena i delegati senegalesi, insieme alle famiglie e ai ragazzi del CASD. E chiedete anche a Nataly Plavan, o a Marco, che hanno avuto l'opportunità di vivere l'Assemblea Generale dall'interno.
Ma nell'attesa di ascoltare le voci e le emozioni dei vostri amici, andate a curiosare su Voci Protestanti. 
Troverete interviste, video, piccoli documentari che vi aiuteranno a entrare nel magico mondo della Comunità delle Chiese in Missione. Così, giusto per non dimenticare che un pezzetto di Missione riposa  nel vostri zaini, nelle vostre mani e nelle vostre parole!

giovedì 4 ottobre 2012

Articolo su Riforma

Ecco l'articolo che Camilla ha scritto per Riforma, tratto dal numero 38 del 5 ottobre 2012!
Buona lettura!




lunedì 24 settembre 2012

Conexiones di settembre

Conexiones è l'inserto di Pagina Valdense curato dal Movimento Juvenil Valdense. 
Leggete il numero di settembre, per conoscere temi di discussione e attività giovanili nel Rio de la Plata!
Chi volesse ricevere Conexiones ogni mese, in PDF direttamente alla sua mail scriva a conexionescaj@hotmail.com. 


sabato 22 settembre 2012

Dalla povertà che sta tra le mani di un ragazzo...

di Stefano D'Amore

Giovanni 6: 1-15
1 Dopo queste cose Gesù se ne andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè il mare di Tiberiade. 2 Una gran folla lo seguiva, perché vedeva i miracoli che egli faceva sugli infermi. 3 Ma Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 4 Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina. 5 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?» 6 Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello che stava per fare. 7 Filippo gli rispose: «Duecento denari di pani non bastano perché ciascuno ne riceva un pezzetto». 8 Uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: 9 «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente?» 10 Gesù disse: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed erano circa cinquemila uomini. 11 Gesù, quindi, prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, quanti ne vollero. 12 Quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda». 13 Essi quindi li raccolsero e riempirono dodici ceste di pezzi che di quei cinque pani d'orzo erano avanzati a quelli che avevano mangiato.
14 La gente dunque, avendo visto il miracolo che Gesù aveva fatto, disse: «Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo». 15 Gesù, quindi, sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo.


Niente di più conosciuto. Ci ricorda quella storiella che nonno racconta sempre uguale e che conosciamo già a memoria. Ma vi propongo di leggere questo racconto con gli occhi di Filippo e di Andrea.
Non vorremmo certo essere nei panni di Filippo, che forse si sente un po’ ad un esame, con un problema molto più grosso di lui da risolvere. Alla domanda di Gesù Filippo risponde che è impossibile avere duecento denari qui ed ora, impossibile comprare una quantità simile di pane, impossibile che sia sufficiente perché tutti ne abbiano un pezzetto. Il ragionamento di Filippo è estremamente logico e razionale, la proposta di Gesù è impossibile da realizzare.
Andrea sembra fare uno sforzo in più: indica che un giovanotto si è portato dietro la merenda. Ma mentre lo dice si rende conto dell’assurdità della cosa e subito sottolinea l’inutilità di quel pane e di quel pasce, li sminuisce e li presenta già come assolutamente insufficienti. Ciò che ha nella borsa quel giovane fa quasi ridere: è un po’ come se durante una passeggiata in montagna ti si chiedesse di dividere con cinquemila persone il paninetto alla mortadella e le albicocche secche che ti sei portato dietro…
Siamo anche noi, impigliati tra il realismo pessimista di Filippo e la svalutazione di Andrea. Ma proprio da quel vicolo cieco, Gesù, ci conduce fuori. E lo fa non attraverso lo schiocco delle dita, ma affrontando la crisi, trasformando la realtà che ci sembra così misera.
L’impossibile di Filippo è la possibilità per Gesù; l’insufficienza, la scarsezza segnalate da Andrea sono l’abbondanza per Gesù.
Gesù non dà briciole, non fa elemosine, non punta a accontentare tutti per un istante. Non risolve i problemi a breve termine. Ma investe nella povertà che sta tra le mani di un ragazzo. Non investe nel grande patrimonio sicuro e magari ben nascosto e protetto all’estero, ma investe nelle mani semi-vuote del giovane e nella possibilità di moltiplicare la nostra pochezza.
Il ringraziamento e la condivisione sono le azioni che creano la moltiplicazione. Da queste due cose possono nascere la moltiplicazione, la sufficienza per tutti, l’abbondanza. Amen.

mercoledì 19 settembre 2012

Una lista aperta ...


di Stefano D'Amore

Matteo 10: 2-4
2 I nomi dei dodici apostoli sono questi: il primo, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello; 3 Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo d'Alfeo e Taddeo;4 Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, quello stesso che poi lo tradì.

Avete mai notato quante liste ci sono nella Bibbia? 
Le liste aiutano a fare chiarezza, a ricordare la genealogia, a definire chi è parte di un gruppo, a dire con precisione chi c’era e chi non c’era, anche a lasciare una testimonianza storica. Non so voi, ma io spesso mi faccio delle liste. Lo faccio per non dimenticare le cose da fare, ma dato che la vita procede, si aggiungono sempre nuovi punti e quindi non ho mai liste chiuse, ma in continuo movimento e questa cosa mi rende nervoso… Se provate a contare il numero degli apostoli ne troverete dodici: i conti tornano. Anche l’Evangelo di Marco è d’accordo. Ma nel Vangelo di Luca non c’è nessun Taddeo e al suo posto troviamo invece un certo Giuda figlio di Giacomo. Non parliamo poi del Vangelo di Giovanni che ne menziona solo quattro, tra cui un certo Natanaele. Viene da chiedersi: com’è possibile tanta imprecisione?
La stessa “imprecisione” la troviamo altrove. Le dodici tribù di Isralele, ad esempio, non sono un riferimento così fisso e quando la Bibbia ne parla, non sempre si capisce a quali si riferisca con esattezza. Anche la lista di chi era presente al momento della morte in croce o della resurrezione di Gesù varia a seconda di chi scrive. Aggiungiamo che questi esempi non sono marginali, ma sono elenchi stilati intorno a fatti importanti. Come risolvere questa sensazione di approssimazione?
Come prima cosa possiamo dire che se chiedessi a voi di stilare la lista esatta di chi fa parte di questo gruppo, sono sicuro che ci sarebbero liste diverse a seconda dei vostri ricordi, della vostra esperienza, della vostra visione del gruppo. Allora, forse, quella che a noi appare come un’inesattezza forse è invece il segno di una complessità delle cose, il segno di una ricchezza, il segno che con occhi diversi si vedono cose diverse. La seconda cosa è che le “inesattezze numeriche” dei testi biblici potrebbero invece essere una
scelta teologica che ci aiuta. Contarsi e sapere quanti siamo è importante perché permette di fare delle valutazioni, di essere realisti e di tarare le iniziative in base alle forze che abbiamo. Ma è importante non cadere nella tentazione di bloccare e cristallizzare i gruppi a cui apparteniamo; è importante che esistano sempre dei posti disponibili perché a volte è un bene non essere in grado di definire con certezza chi è dentro e chi è fuori. Quello che a noi appare come qualcosa di vago e impreciso forse è invece un monito: chi chiude le liste senza sentire ragione chiude se stesso nel buio e nella sterilità.
I gruppi di persone che vivono i momenti più importanti della storia di Israele e della vita di Cristo hanno frontiere fluide e non rigide. Ma sono anche gruppi saldi, definiti, collegati al loro interno. Sono uniti e non dispersi; aperti, ma non confusi e indefiniti. Flessibili, ma non frammentati. Lasciano aperte le liste, questo sì.
Che il Signore ci dia di vivere senza l’assillo di blindare gli elenchi, ma desiderosi di creare nuovi legami, di sentirci invitati nelle liste di altri e di invitare altre alle nostre liste, perché un legame più forte ha già afferrato ciascuno e ciascuna di noi. 
Amen

martedì 18 settembre 2012

voci e volti dal primo incontro!


Chicos, Chicas, 
è online l'intervista che la redazione di Radio Beckwith Evangelica ha fatto a Damilola, Serena, Camilla, Cecilia e Stefano!
Approfittate dello streaming per riascoltare le voci di chi avete appena conosciuto, o di chi invece conoscete molto bene! Non vi sembra passato già tantissimo tempo, da quando non conoscevate i volti dei vostri compagni di viaggio? Ebbene, regalatevi un momento di nostalgia, ridacchiando delle loro risposte imprecise e imbarazzate, e ritrovando alcune espressioni che avrete notato durante il campo!
Hasta pronto!

Ascoltate l'intervista!

E, in attesa del nostro prossimo incontro, ci salutiamo con un pensiero dal libretto blu della CEVAA...

Bisogna partire popolo di Dio! Volevate fermarvi qui, al caldo conforto di queste mura? Volevate prendere dimora nella casa di Dio? Ma Dio non ha casa! Non si imprigiona Dio in una dimora fissa, è sempre in movimento, senza domicilio, senza poltrone né pantofole. Questo è un accampamento provvisorio, luogo di transito, dove Dio e gli esseri umani si fermano prima di riprendere il cammino.
Uscite, popolo di Dio, siete un popolo migrante, la vostra terra non è questa. Siete un popolo in movimento, sempre stranieri, mai residenti fissi, gente in transito verso un'altra dimora.
Uscite popolo di Dio, andate a pregare in un altro luogo. Il servizio sarà il vostro cantico, Gesù sarà il celebrante. Andate, siete la casa di Dio pietre scolpite ad immagine del suo amore. Fuori vi aspettano, popolo di Dio e, ve lo assicuro, Dio esce con voi.
Redouane Es Sbanti
CEVAA - al di là delle barriere



lunedì 17 settembre 2012

Quando ci siamo conosciuti...

di Damilola Abiola Wiwoloku

Dal 14 al 16 settembre si è tenuta, alla Gianavella, Rorà, la prima fase di preparazione per lo scambio  giovanile con le chiese del Rio de la Plata. L'incontro ha avuto inizio la sera con l'arrivo di tutti i partecipanti, i responsabili del gruppo e il comitato organizzatore. Dopo aver cenato, si sono svolti dei giochi di presentazione affinché il gruppo si conoscesse meglio e ovviamente non sono mancate le risate.

La mattina seguente la staff degli organizzatori ha suddiviso il gruppo per provenienza e per denominazione, per sottolineare che in questo scambio è coinvolti il BMV (le chiese Battiste, Metodista e Valdese) e tutta l'Italia dal Sud (Palermo) al Nord (Prali). Al termine di questa attività, i responsabili hanno diviso il gruppo in 5 sottogruppi. In questi sottogruppi si è parlato molto delle aspettative e delle paure che avrebbe portato il viaggio. Si è evidenziato che una delle paure più frequente era quella di non riuscire ad avere un bel confronto coi ragazzi rioplatensi, ma a questa paura si contrapponeva la grande disponibilità all'apprendimento delle loro usanze e di arricchimento culturale.
Nel pomeriggio, invece, si è parlato della storia delle chiese rioplatensi e della loro diffusione nel territorio di Argentina e Uruguay. Grazie ad una mappa geografica si è constatato la grandezza dei due stati e sopratutto si è ottenuta una panoramica delle varie tappe, nelle chiese e nelle opere, che il gruppo avrebbe potuto visitare.
La sera, dopo aver cenato, è avvenuta la degustazione di tutte le pietanze che i ragazzi hanno portato dal loro luogo di provenienza.

L'ultima mattina si è discusso sul calendario dei prossimi incontri che si teranno prima che i partecipanti partano per l'Argentina e l'Uruguay, e sul modo in cui i partecipanti potranno contribuire insieme alle loro comunità di provenienza per il co-finanziamento di questo progetto.
La prima fase di preparazione per lo scambio giovanile con le chiese rioplatensi si è conclusa con una benedizione e con lo scambio di piccoli regali trai i partecipanti, i responsabili del gruppo e il comitato organizzatore. Il gruppo si è dimostrato molto unito e carico, pronto per questa nuova avventura.


mercoledì 12 settembre 2012

Benvenute e benvenuti!

Carissimi ragazzi, carissime ragazze, 

benvenuti e benvenute su questo modesto blog, che vorrebbe raccogliere le vostre impressioni, le vostre foto, i vostri racconti, ... 
Ci piacerebbe che questo posticino virtuale si popolasse con la vostra presenza, così da permettere a tutti e a tutte di vivere con noi un pezzetto di scambio, e soprattutto così da offrirci un luogo di ritrovo virtuale, durante i lunghi mesi in cui ognuno penserà al progetto Scambiamente dal suo angolo d'Italia. 

Chi di voi vuole diventare autore o autora di questo blog non esiti a contattarci, scrivendo a scambiamente@gmail.com. Chi invece vuole scrivere un pensiero (e non vuole lasciarlo come commento a un post), ma non ha voglia di addentrarsi nelle impostazioni di gestione (che a dire il vero sono molto intuitive), mandi una mail allo stesso indirizzo, con titolo, testo e eventuali immagini: noi pubblicheremo al più presto!

Scambiamente fase 1

Finalmente ci incontriamo! 

Venerdì 14 settembre, verso sera, 15 ragazzi e ragazze provenienti da Palermo a Prali si troveranno pigiati in una baita di montagna, a Rorà. 
Immaginiamo sguardi curiosi, mani che si stringolo, i più timidi che studiano gli altri, i più entusiasti che già vagheggiano di come sarà passare un mese insieme, l'estate prossima, nelle terre basse di Uruguay e Argentina. 
Il viaggio sembra lontano ora, più vicina è l'accoglienza del gruppo gemello, 15 ragazzi e ragazze dalla Iglesia Evangelica Valdense del Rio de la Plata che a fine gennaio 2013 sbarcheranno a Caselle, e con loro una ventata di odore di mate, di parole dolci e di sorrisi diversi. 

Ma non è ancora tempo di lingue straniere e di notti in treno su e giù per lo stivale: la sala di legno della Gianavella ci accoglie questo fine settimana per raccogliere i nostri dubbi, le nostre aspettative, e per nutrire il nostro entusiasmo. Il gruppo deve conoscersi, e deve conoscere i tre responsabili che li accompagneranno in questa grande avventura!