Marta e Cecilia
Un lungo viaggio con numerosi pullman ci ha portati ad Ombues de Lavalle, primo villaggio uruguayano che visitiamo. Finalmente possiamo di nuovo ammirare soavi colline verdeggianti.
Appena scesi dall’ultimo pullman veniamo accolti con applausi, tanti baci e abbracci dalla comunità con cui condividiamo la cena a base di
chorizo e torte salate attorno al falò. Incontriamo anche numerosi giovani del posto, tra cui i nostri cari amici Rodrigo, Tony e Santiago, che ci rallegrano la serata con piacevoli canzoni.
Per la notte siamo ospitati da alcune famiglie, che ci fanno sentire a casa nostra, coinvolgendoci nella quotidianità delle loro vite.

Giovedì mattina facciamo una breve
recorrida del villaggio, visitando una
vivienda, ossia un “cantiere cooperativo” dove i costruttori delle abitazioni sono anche i futuri proprietari delle stesse, coadiuvati da un’équipe di professionisti che li guida nel lavoro. Ci rechiamo poi al
secundario, la scuola media/superiore secondo l’ordinamento scolastico uruguayano, dove ci vengono mostrate alcune aule e illustrate le recenti novità per quanto riguarda il piano dell’offerta formativa. Infine, vediamo ancora la piazza 1 agosto, dato che proprio in tale data ci troviamo lì e si festeggiano i 123 anni dalla fondazione di Ombues.
Al pranzo comunitario possiamo assaggiare il
guiso, piatto tipico a base di riso, carne, patate, piselli e
chorizo. Un piccolo momento di
siesta ci permette di riposarci un poco, prima di ripartire per Conchillas, dove la comunità tiene i suoi
campamentos. Nonostante la pioggia e il freddo, abbiamo comunque potuto ammirare la bellezza e la tranquillità di questo posto non lontano da una bellissima spiaggia, che però è stata in parte rovinata dalla costruzione di una enorme fabbrica.
Naturalmente non poteva mancare la
merienda al nostro ritorno, con la quale ci siamo salutati prima della nostra partenza per il Parque 17 de febrero.